La prima parte dell'articolo in cui vi sono altre foto e cenni storici la trovate questo link: La caccia del pesce spada nello Stretto di Messina - Parte 1
Come ho già detto nella prima parte dell'articolo queste foto risalgono al 2012, fortunatamente questa volta ho avuto il piacere di assistere alla cattura del pesce spada.
All'alba mi sono recato sulla spiaggia per imbarcarmi sulla Feluca, li ho assistito a una discussione tra due pescatori, sono sempre stato attrato dal modo di gesticolare tipico di certi Siciliani, una volta lessi che alcune scuole di teatro straniere sono giustamente incuriosite da questa nostra particolarità.
Da notare gli occhiali polarizzatori con le carte da gioco attaccate sui lati, per non far filtrare la luce solare. Grazie a questo tipo di occhiali riescono ad eliminare i riflessi sulla superficie marina e di conseguenza ad avvistare il pesce spada che si muove a pelo d'acqua.
Per avere acqua fredda a disposizione i ragazzi legano una bottiglia d'acqua alla barca (foto in basso), il mare dello stretto ha una temperatura sufficientemente bassa.
Quello che vedete nella foto è a detta dell'equipaggio uno dei migliori fiocinatori di Messina; il suo compito è posizionarsi sulla lunga passerella dell'imbarcazione e avvistato il pesce spada, con grande maestria scaglia l'arpione. Questo é un momento della pesca molto importante, che richiede attenzione e concentrazione da parte di tutto l'equipaggio.
Nessun particolare é trascurato e ognuno sa bene cosa fare e quando agire. Colpito il pesce, viene issato a bordo con il "gancio" che vedete nella foto in basso.
Dopo aver colpito il pesce spada, esso viene issato a bordo e un pescatore incide, vicino la branchia destra, una croce con le unghie della mano, (il pollice però non viene utilizzato), detta "a caddata dà cruci".
Queste foto sono scattate prima che coprissero l'animale per ripararlo dal sole, é possibile assistere ad un'affascinante cambio di tonalità della pelle del pesce spada, che alterna colori intensi a colori leggeri.
Partecipare (anche se come spettatore) a questa caccia è stata un'esperienza molto forte.
Alla gioia per il buon esito della pesca che dura svariate ore sotto un sole cocente e il fastidio della salsedine sulla pelle, si fa largo un senso di tristezza e compassione per l'animale catturato, che non muore subito ma continua a dimenarsi legato e ferito mortalmente.
Per vedere le foto ad alta risoluzione vi rimando all'album su Facebook a questo link: La caccia del pesce Spada - Album Facebook
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