mercoledì 28 agosto 2013

Il Commissario Montalbano a Messina per le riprese di 'Il Giudice Meschino'


Mentre ero a fare foto per le vie di Messina decido di passare da Piazza Duomo per trovarmi di fronte al Commissario Montalbano!

Luca Zingaretti è stato subito circondato da un piccolo gruppo di curiosi (non una folla perché verso mezzogiorno ci sono più turisti che Messinesi a piazza Duomo) poco dopo allontanati per girare le scene del prossimo episodio del Commissario Montalbano intitolato "Il Giudice Meschino", a detta di un membro dello staff in uscita tra Gennaio e Febbraio.

ATTENZIONE ERRATA CORRIGE:

Questa non è una nuova puntata del nostro commissario preferito ma un film per la tv in due puntate, tratta dall'omonimo libro di Mimmo Gangemi e il personaggio dovrebbe chiamarsi Alberto Lenzi.

Montalbano subito dopo la ripresa che lo vedeva attraversare Piazza Duomo insieme al bambino affianco a lui.


È stato ripreso lo spettacolo di Mezzogiorno del campanile.

Suppongo due attori poiché non li ho visti impegnati con le telecamere e le luci.


Luca Zingaretti che aspetta di girare la scena all'interno del Duomo


Foto ad alta risoluzione a questo link: Il Commissario Montalbano a Messina - Galleria Facebook

lunedì 26 agosto 2013

Messina prima e dopo il terremoto nelle foto della Biblioteca nazionale di Vienna

1868-1870 Vista sopra il porto alla città di Messina

Ai seguenti link potete vedere le foto che ho trovato nelle biblioteche nazionali di Francia e America:
In questo articolo vedremo le foto inedite di Messina sia prima che dopo il terremoto, contenute nell'archivio della Biblioteca nazionale di Vienna.

Molte delle foto che ho trovato sono stereoscopiche, una tecnica fotografica risalente al 1832 per avere "foto in 3D".


Nella foto in alto possiamo vedere i giardini del Duomo di Messina, personalmente non li avevo mai visti prima, nelle foto d'epoca solitamente appare il duomo con accanto la fontana di Orione.

 Nella foto in basso invece possiamo vedere la fontana e i palazzi alle spalle di essa.


Entrambe queste foto risalgono a prima del terremoto del 1908.

Per vedere tutte le foto ad alta risoluzione vi rimando a questo link: Galleria fotografica - Messina prima e dopo il terremoto, Biblioteca nazionale di Vienna

Messina, le foto degli Americani del terremoto e dello sbarco degli alleati in Sicilia custodite alla Library of Congress di Washington DC

Nave di soccorso Americana "Bayern" a Messina, la foto è datata 1900, ma suppongo che questa nave di soccorso si trovi a Messina per portare aiuto ai terremotati.

Ho trovato sul sito della Library of Congress di Washington DC fotografie realizzate dagli Americani risalenti a due epoche diverse, il primo gruppo di foto è datato 1909 e ritrae gli aiuti USA alla popolaziona messinese colpita dal terremoto del 1908, mentre quelle del secondo gruppo risalgono al 1943 in occasione dello sbarco alleato sull'isola.

Foto del 1943 - Camion di farina bianca americana ricevuto via goletta italiana.

Per vedere la galleria completa ad alta risoluzione andate a questo link: Messina, foto degli Americani trovate alla Library of Congress

sabato 24 agosto 2013

Foto inedite delle strade di Messina nel 1912 trovate sul sito della Bibliothèque nationale de France

Routes en Sicile, Messine, grand hôtel Regina Helena : [photographie de presse] / Agence Meurisse -diff. par l'Agence Meurisse (Paris)-1912

Le foto che state vedendo sono state prese dal sito della Bibliothèque nationale de France, non si trovano molte informazioni su di esse, se non il titolo dell'album "Routes en Sicile, Messine, rues de Messine", una breve didascalia (che trovate sotto ogni foto) e la data di pubblicazione: 1912.

Dalla data e dagli scatti intuisco che queste sono le costruzioni provvisorie realizzate dopo il terremoto del 1908 dagli Americani; L'indirizzo del Grand Hotel Regina Elena era via Roosvelt.

La galleria ad alta risoluzione la trovate a questo link: Strade di Messina nel 1912 - Bibliothèque nationale de France

Routes en Sicile, Messine : vue d'une église : [photographie de presse] / Agence Meurisse -diff. par l'Agence Meurisse (Paris)-1912

Routes en Sicile, Messine, le consulat d'Angleterre : [photographie de presse] / Agence Meurisse -diff. par l'Agence Meurisse (Paris)-1912

Routes en Sicile, Messine, rues de Messine : [photographie de presse] / Agence Meurisse -diff. par l'Agence Meurisse (Paris)-1912

Routes en Sicile, Messine, rues de Messine : [photographie de presse] / Agence Meurisse -diff. par l'Agence Meurisse (Paris)-1912

Routes en Sicile, vue générale de la nouvelle ville de Messine : [photographie de presse] / Agence Meurisse -diff. par l'Agence Meurisse (Paris)-1912

Le foto più belle dello Stretto di Messina - Parte 1


In questo articolo sono raccolte le foto più belle dello Stretto di Messina realizzate dal fotografo Marco Crupi.

Per chi non fosse di Messina ecco cosa dice Wikipedia:

Lo Stretto di Messina (localmente u Strittu) chiamato nell'antichità Stretto di Scilla e Cariddi, Stretto di Scilla e Fretum Siculum, in epoca tardo-medievale e moderna Faro di Messina, è un braccio di mare che collega il Mar Tirreno con il Mar Ionio e che, separando (sia pur marginalmente) le due città di Messina e Reggio con le rispettive aree urbane, separa la Sicilia dalla Calabria, dunque dall'Italia peninsulare e dal continente. Nel tratto più stretto (a nord) è largo circa 3,2 km.

Nella foto in alto e in quella subito sotto lo stretto visto dalla strada panoramica. Quello che salta subito all'occhio è la notevole diversità fra i colori assunti dal mare nelle due foto.


Lo Stretto all'alba è uno spettacolo che pochi hanno visto.



Il Pilone di Torre Faro.


Nelle 3 foto seguenti lo Stretto di Messina prima di un temporale, notate nella prima foto il formarsi di piccoli gorghi e i tre colori differenti dell'acqua!

Nella seconda foto invece potete vedere Scilla vista dalla spiaggia di Torre Faro.



I Piloni dello stretto

Lo Stretto di Messina a fine settembre.


La Parte 2 la potete vedere Cliccando QUI, mentre per la raccolta completa delle foto ad alta risoluzione andate a questo link: Lo Stretto di Messina - Album Facebook

venerdì 23 agosto 2013

Via Consolare Pompea: la storia di una strada millenaria dimenticata da tutti


Una Fondamentale premessa, nelle foto che vedete è ritratto quel che si pensa resti dell'antica via Consolare Pompea, in realtà ci sono varie teorie, tra cui quella che tutto ciò abbia origini naturali, ovvero che non sia opera dell'uomo ma che si tratti di un fenomeno soprannominato Beachrock (vi consiglio di leggere i commenti a questo post a fine articolo).

Quindi prendete queste immagini col beneficio dubbio, sapendo che però quanto segue riguardo la storia di tale via è vero.

Se facciamo una passeggiata sulla spiaggia dalle parti di Ganzirri non possiamo non notare che certe volte dalla sabbia emerge un lungo lastrone di rocce unite tra loro da una sorta di "cemento", molto duro e compatto, che si distacca e interrompe nettamente la spiaggia (come potete vedere nella seconda foto in basso).

Si sa, Messina da un centinaio di anni a questa parte non brilla di chissà quali pregi artistici, architettonici o archeologici: l’antico splendore di quella che un tempo era la porta sul Mediterraneo, aspramente contesa per secoli, si è perso insieme alle macerie e alle scosse che hanno distrutto la città. Ma non tutto è andato perduto: rovine risalenti a più di 2000 anni fa sono ancora in larga parte intatte. Messina, al tempo Messana, facente parte dell’Impero Romano, era una fiorente e prospera città con un grande porto e, in quanto romana, con grandi strade.



Una di queste strade la conosce ogni messinese: via Consolare Pompea. Il nome dovrebbe già far riflettere sulle sue origini: magari non tutti ci hanno pensato, e chi lo ha fatto non immagina di certo che quella strada, costruita dal console Pompeo, esiste ancora e per brevi tratti è a galla. Non sorprende che praticamente nessuno sappia della sua esistenza: sul web non si trova nulla (salvo brevi ma importantissimi accenni di messinaierieoggi.it, che ringrazio vivamente), e, chiedendo anche ai più anziani ed esperti conoscitori del territorio, non si ottengono risposte.


Passeggiando per le spiagge di Ganzirri si nota un “ostacolo” che impedisce un facile ingresso in acqua: la conformazione è proprio quella di una strada. La nostra strada. Procedendo in direzione centro, i più attenti nuotatori nella zona di Sant’Agata avranno certo notato sott’acqua delle pietre dalla forma somigliante a quella di una… strada! Le prove ci sono eccome, e tutti possono vederle (e toccarle). Ma ripercorriamo la storia di questa antichissima e importante via.



Correva l’anno 82 a.C.: Marco Perperna, generale romano, partigiano di Mario, era pretore in Sicilia. Gneo Pompeo, personaggio destinato a segnare la storia di Roma, aveva il compito di eliminare il disertore e preparò una spedizione in Sicilia. Durante il soggiorno Pompeo diventò anche utile alla nostra città: fece riparare e costruire un lunghissimo tratto di strada che collegava Messana a Torre Faro. La strada fu aperta nel 72 a.C., anno in cui, in Spagna, moriva Perperna per mano dello stesso Pompeo.


Certo altre città possono vantare reperti e rovine ben più importanti e grandi: ma per chi non ha più nulla, perché dimenticare e ignorare un pezzo di storia? Chissà quante persone hanno visto o percorso la Consolare Pompea senza sapere che uno dei più grandi generali della storia vi ha camminato pure: il primo passo per valorizzare il nostro territorio è innanzitutto conoscere la sua storia e diffonderla.

Articolo scritto da Giulia Bitto
Foto di Marco Crupi

mercoledì 21 agosto 2013

Foto di Messina prima del terremoto del 1908 in alta risoluzione


Trovare foto di Messina prima del terremoto del 1908 è un'impresa ardua, su internet il materiale è spesso insufficiente e le poche foto online sono a bassa risoluzione.

Il progetto fotografico "Messina in Foto" si pone l'obiettivo di trattare anche il lato storico della città, attraverso la scansione dell'archivio storico comunale e la ricerca di materiale tramite varie fonti sto realizzando una galleria fotografica ad alta risoluzione delle foto di Messina prima del 1908, la potete visionare aal seguente link: Messina prima del terremoto - Album Facebook.

Su questo sito verranno prese in considerazione le singole foto per raccontare la storia della città in modo approfondito.

Inoltre, consiglio di visionare anche questo link: Messina prima e dopo il terremoto nelle foto della Biblioteca nazionale di Vienna

martedì 20 agosto 2013

Antonio Mancuso, uno degli ultimi Maestri d'Ascia di Messina


Nella foto in alto potete vedere il capannone di Antonio Mancuso, uno degli ultimi maestri d'ascia, lo incontrai qualche anno fa per caso a Ganzirri, mentre lavorava su una barca.

Entrando nel capannone dalla spiaggia mi sono ritrovato di fronte ai suoi attrezzi del mestiere.

Pochi giorni fa parlando con un pescatore della zona, ho saputo che forse non lavora più per via dell'età avanzata, mi ritengo molto fortunato ad aver realizzato queste fotografie.



Wikipedia sui maestri d'ascia dice:

Il maestro d'ascia (anche mastro d'ascia) era una professione di spicco dei vecchi cantieri navali, quando le imbarcazioni venivano ancora costruite prevalentemente in legno.

Esperti dei vari tipi di legname ne riconoscevano l'essenza, l'uso ed infine la locazione all'interno dell'imbarcazione. La loro bravura consisteva nel sagomare, adattare il ceppo di legno a quella che poi sarebbe stata la sua definitiva funzione. Tale operazione di sagomatura era appunto fatta con un attrezzo chiamato ascia.




Per vedere le foto ad alta risoluzione vi rimando all'album su Facebook a questo link: Antonio Mancuso, uno degli ultimi Maestri d'Ascia di Messina

Uno dei Murales più belli della Fiera di Messina ora scomparso


Una volta, prima che imbiancassero il muro della Fiera di Messina esistevano su di esso una serie di Murales, alcuni ormai vecchi e sbiaditi, altri come questo nella foto, erano degli autentici capolavori.

Alcuni di essi erano stati commissionati dallo stesso comune di Messina (che poco tempo dopo ha fatto imbiancare le pareti) e fatti realizzare agli studenti dell'Istituto d'Arte.

Da parte mia un sentito grazie agli artisti che hanno realizzato quest'opera e a tutti quelli che continuano a dare un po' di colore dove ce n'è bisogno.

La galleria facebook fotografica con tutti i Murales di Messina la trovate a questo link: I migliori Murales a Messina

lunedì 19 agosto 2013

Lo Stretto di Messina all'alba


Erano circa le 5 del mattino mentre percorrevo la via Consolare Pompea, ero diretto a Ganzirri per realizzare il mio reportage sulla Caccia del pesce spada, quando mi imbattei in questa meraviglia, era la prima volta che vedevo l'alba sullo stretto di Messina.

Rimasi affascinato dalle sfumature di azzurro e di blu in netto contrasto con quella linea rossa tra nuvole e montagne.


La Galleria fotografica su facebook con le foto dello stretto la trovate a questo link: Lo Stretto di Messina - Foto Panoramiche

La Vara di Messina 2013 fotoreportage - Galleria Fotografica e cenni storici


Essendo il mio primo articolo/foto reportage sulla Vara non posso non includere dei brevi cenni storici:

La Vara di Messina è una tradizione che ha più di 500 anni, grande carro votivo dedicato alla Madonna Assunta e che viene portato in processione il 15 agosto di ogni anno.

Il termine "vara" è la traslitterazione di "bara", che sta ad indicare la bara dove giaceva il corpo della Dormitio Virginis (la Madonna Dormiente). La Vara è alta circa 20 metri e pesa sulle 10 tonnellate, viene portata in processione da centinaia di fedeli tramite delle lunghe corde (gomene) che servono a farla trainare. Dette gomene lungue poco più di cento metri sono tirate all'inizio da due gruppi di persone , rigorosamente di due rioni messinesi (Giostra e Muricello), che fanno capo ai rispettivi capi corda; fino a qualche anno fa indossavano delle magliette di diverso colore (Blu e Marrone) ma adesso sono semplicemente di colore blu in onore della Madonna. Fino al primo decennio del dopoguerra gli angioletti della vara erano impersonati dai bambini (spesso orfani degli istituti messinesi) mentre la Madonna in cima alla Vara era una ragazza scelta per sorteggio. A seguito dei numerosi incidenti che alcune volte finivano in autentiche disgrazie (con la morte di qualche partecipante al carro votivo) si è provveduto a diminuire l'altezza della Vara e sostituire i personaggi con figure di cartapesta. Tra i momenti più seguiti e suggestivi è la cosiddetta "girata" cioè quando la Vara si immette dalla Via Garibaldi in via I settembre per giungere in Piazza Duomo, e a seconda della riuscita della manovra si traggono aupici per tutto l'anno a seguire. Oltre la partenza, per quanto possa essere entusiasmante, non riesce a trasmettere tutte le sensazione dell'entrata della Vara in Piazza Duomo dove è attesa da migliaia di messinesi.

La festa della Madonna Assunta a Messina rappresenta il momento di massima espressione religiosa da parte del popolo, nonostante la festa patronale sia quella della Madonna della Lettera il 3 giugno.

« La Bara va veduta mentre è in movimento; ferma, non è più che una pallida ombra di sé stessa » cit. Giuseppe Pitrè


La Vara parte da Piazza Castronovo, percorre la Via Garibaldi per poi girare e immettersi sulla Via I Settembre e fermarsi a Piazza Duomo, la sua meta finale.

Al di là delle solite critiche e polemiche che tutti gli anni accompagnano l'evento, personalmente ho percepito tanta energia, partecipare (anche se come fotografo) è stata una grande esperienza che non scorderò mai, e lo dico da non credente.

Inoltre, per la prima volta ho visto un sindaco della mia città stare veramente in mezzo alla gente.

Inutile che parli dell'importanza simbolica dell'indossare la maglietta "Addio Pizzo", su Renato Accorinti si sono sprecate tante parole sul web, per me contano i fatti, il resto sono chiacchiere, ora lascerò parlare le mie foto.

Renato Accorinti in mezzo alla gente e ai tiratori della Vara

Ho realizzato 54 foto dell'evento, le trovate ad alta risoluzione a questo link: Messina in foto: Vara 2013

venerdì 16 agosto 2013

La caccia del pesce spada nello Stretto di Messina - Parte 2


La prima parte dell'articolo in cui vi sono altre foto e cenni storici la trovate questo link: La caccia del pesce spada nello Stretto di Messina - Parte 1

Come ho già detto nella prima parte dell'articolo queste foto risalgono al 2012, fortunatamente questa volta ho avuto il piacere di assistere alla cattura del pesce spada.

All'alba mi sono recato sulla spiaggia per imbarcarmi sulla Feluca, li ho assistito a una discussione tra due pescatori, sono sempre stato attrato dal modo di gesticolare tipico di certi Siciliani, una volta lessi che alcune scuole di teatro straniere sono giustamente incuriosite da questa nostra particolarità.









Da notare gli occhiali polarizzatori con le carte da gioco attaccate sui lati, per non far filtrare la luce solare. Grazie a questo tipo di occhiali riescono ad eliminare i riflessi sulla superficie marina e di conseguenza ad avvistare il pesce spada che si muove a pelo d'acqua.


Per avere acqua fredda a disposizione i ragazzi legano una bottiglia d'acqua alla barca (foto in basso), il mare dello stretto ha una temperatura sufficientemente bassa.














Quello che vedete nella foto è a detta dell'equipaggio uno dei migliori fiocinatori di Messina; il suo compito è posizionarsi sulla lunga passerella dell'imbarcazione e avvistato il pesce spada, con grande maestria scaglia l'arpione. Questo é un momento della pesca molto importante, che richiede attenzione e concentrazione da parte di tutto l'equipaggio.


Nessun particolare é trascurato e ognuno sa bene cosa fare e quando agire. Colpito il pesce, viene issato a bordo con il "gancio" che vedete nella foto in basso.




Dopo aver colpito il pesce spada, esso viene issato a bordo e un pescatore incide, vicino la branchia destra, una croce con le unghie della mano, (il pollice però non viene utilizzato), detta "a caddata dà cruci".




Queste foto sono scattate prima che coprissero l'animale per ripararlo dal sole, é possibile assistere ad un'affascinante cambio di tonalità della pelle del pesce spada, che alterna colori intensi a colori leggeri.



Partecipare (anche se come spettatore) a questa caccia è stata un'esperienza molto forte.
Alla gioia per il buon esito della pesca che dura svariate ore sotto un sole cocente e il fastidio della salsedine sulla pelle, si fa largo un senso di tristezza e compassione per l'animale catturato, che non muore subito ma continua a dimenarsi legato e ferito mortalmente.


Per vedere le foto ad alta risoluzione vi rimando all'album su Facebook a questo link: La caccia del pesce Spada - Album Facebook
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